Carlo Levi segreto

Giovanni Russo incontrò giovanissimo Carlo Levi in Lucania e gli è poi sempre stato vicino. In questo volume, ricco di aneddoti, l’autore ne rivela aspetti fino ad ora rimasti sconosciuti, che contribuiscono a darne un ritratto per molti versi inedito. Levi rivive nella sua generosità, intelligenza, intimità e nella frequentazione del mondo intellettuale romano. Ma sono descritti anche il legame con Saba, con gli scrittori e artisti torinesi d’anteguerra (Soldati, Bobbio, Foa, Casorati) e con quelli conosciuti a Parigi e Roma (Moravia, Sartre, Pavese, Einaudi e Calvino).
L’impegno antifascista costò a Levi il confino in Lucania, ad Aliano, dove incontrò quel mondo contadino pieno di miti e di superstizioni, ma anche di valori, di cui dette nel Cristo si è fermato a Eboliun’interpretazione poetica, ancora oggi fondamentale per comprendere il problema meridionale. L’autore ci parla dell’importanza che rivestì per Levi la pittura, delle sue poesie, della sua attività di giornalista e delle origini de L’orologio, il libro in cui è mirabilmente ritratta la Roma del dopoguerra e la crisi del governo Parri.
La vita di Levi acquista il passo del romanzo: l’infanzia e la giovinezza a Torino, la lotta clandestina contro il fascismo, l’impegno durante e dopo la guerra quale direttore de La Nazione di Firenze e dell’Italia libera, l’appassionata difesa degli emigranti durante la sua attività di senatore. Fino alla morte, è stato convinto che l’amore per l’arte e la fedeltà agli ideali di giustizia e libertà fossero inscindibili.
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